mercoledì 29 aprile 2020

Chernobyl (2019) - Reactor Explosion Scene

STEP #10, CHERNOBYL

Chernobyl: il più grande disastro nucleare della storia

Il 26 aprile del 1986, alle ore 1:23:45 del mattino, il reattore n. 4 della centrale nucleare V.I.Lenin, situata in Ucraina settentrionale, esplose con una potenza dieci volte superiore a quella di Hiroshima.
A 34 anni da quello che viene considerato il più grave incidente nucleare verificatosi in una centrale, ancora numerosi sono i punti su cui è necessario fare chiarezza, soprattutto in merito alla gestione del disastro da parte delle autorità sovietiche.
Noto il fatto che la centrale presentava un difetto di progettazione, che rendeva il reattore pericolosamente instabile, le cause del disatro sono state attribuite anche ad un'errata gestione da parte del personale che, violando norme di sicurezza, portò ad un brusco aumento della potenza del nocciolo del reattore: questo provocò un'enorme esplosione, lo scoperchiamento del reattore e un vasto incendio.


La scena in questione, tratta dalla miniserie Chernobyl (2019), mostra gli istanti dell'esplosione visti dall'interno di una abitazione e il gruppo di tecnici alle prese con la gestione dell'emergenza.
Le ultime immagini mostrano la nube di materiale radioattivo innalzatasi dal reattore, che avrebbe contaminato non solo le aree circostanti, determinando danni a livello globale.
Ciò dimostra che lo sfruttamento di energia nucleare, con i suoi innumerevoli vantaggi di tipo economico ed energetico, porta con sè innumerevoli rischi di tipo tecnico.

Fonti:

In più, sui danni di tipo ambientale, articolo sulle tracce del disastro di Chernobyl ritrovate sui ghiacciai alpini:

mercoledì 22 aprile 2020

STEP #09: ENERGIA NELLE ARTI FIGURATIVE

La celebrazione futurista del progresso

"Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine 
all'energia e alla temerarietà"
(dal "Manifesto del Futurismo"di F. T. Marinetti, Le Figaro, 1909) 


File:Centrale elettrica Sant'Elia.jpg - Wikipedia
Antonio Sant'Elia, La centrale elettrica, 1914.
Matita e inchiostri su carta, 31x20.5cm.
Milano, Collezione Paride Accetti.



Antonio Sant'Elia, architetto e pittore italiano vissuto tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, aderì al Futurismo nel 1914, firmando il Manifesto dell'architettura futurista.
Partito volontario per la guerra e morto in battaglia presso Monfalcone, Sant'Elia contribuì al movimento creando un ampio gruppo di disegni e schizzi prefiguranti l'architettura di una metropoli moderna proiettata nel futuro. 
Nell'opera in questione, realizzata con matite e inchiostri su carta, viene rappresentata la nuova cattedrale del futuro, testimonianza della potenza della macchina.

Fonti:
Il Cricco di Teodoro, Itinerario nell'arte, Zanichelli

STEP #08: DIALOGO PLATONICO

Il Sofista: l'ontologia platonica

Appartenente insieme ai dialoghi Teeteto e Politico ad una vera e propria trilogia, il Sofista è un dialogo che, dedicato a temi ontologici, appartiene al periodo dei cosidetti dialoghi dialettici o della vecchiaia, cioè l'ultima fase della produzione di Platone.
Con l'intento di definire la figura del "sofista", gli interlocutori, Teeteto e l'ospite, finiscono per introdurre, oltre all'essere e al non-essere parmenidei, altri concetti per definire l'essere stesso quali la quiete e il movimento, l'identico e il diverso. Scardinando le basi dell'eleatismo, si introduce così il concetto di essere come potenza, possibilità e relazione; l'essere è definito come dunamis, cioè tutto ciò che può compiere e subire azioni, una definizione che ricorda molto quella attualmente utilizzata in fisica per definire la grandezza dell'energia.

"TEETETO: Quale? Di' pure e lo sapremo subito. 
OSPITE: Io affermo dunque che qualunque cosa possiede in sé una forza sia per potere influire su un'altra cosa, quale che sia per natura, o anche da essere influenzata, sia pure un minimo, da un fattore di nessun conto, anche se soltanto per una volta tutto questo «è» realmente. Intendo così delimitare il concetto di essere, dicendo che esso null'altro è se non potenza"


Se quindi è con Aristotele che il termine enérgeia è stato introdotto in ambito filosofico, già con Platone, il suo maestro, il concetto espresso attraverso il termine aveva cominciato a prendere forma.

Fonti:

 



lunedì 20 aprile 2020

STEP #07: ENERGIA IN POESIA

Energia luminosa della notte: i lampioni e la luna


Paolo Buzzi, Primi lampioni
I notturni di John Atkinson Grimshaw
J.A. Grinshaw, On Hampstead Hill
Esco alla notte
contro gli amici lampioni.
Son gli occhi dei nuovi mostri terreni. Sfavillano
la luce ignota a' miei avi. Mi fan l'aria moderna
onde questo respiro d'uomo semplice 
diventa verso libero di poeta complesso.
Amo le ombre lunghe a sbarra dei lampioni 
e vi cammino con piedi sicuri e sogni di vertigine 
come l'equilibrista sul filo teso al precipizio.
e più amo i fogliami d'alberi del viale
che la luce elettrica dipinge ad acquerello
sul cartone prolisso dei lastricati.
E più amo la mia ombra che pare
lo svelto impaccio della mia stessa anima fra' miei piedi.



Con questo componimento appartenente alla raccolta Versi liberi, Paolo Buzzi(1874-1956), tra i primi ad aderire al movimento futurista, celebrò il paesaggio notturno illuminato dai lampioni.
Portavoci della celebrazione del mito della modernità, in contrapposizione alla grigia mediocrità della società passata, tra gli spunti polemici della poetica dei futuristi rientrava l'avversione al "chiaro di luna", simbolo di una sensibilità romantica e decadente e di una civiltà ormai superata.

Pochi decenni prima di Buzzi, infatti, Aleksandr Sergeevič Puškin(1799-1837), uno dei principali esponenti del romanticismo russo, dedicò un componimento alla luce della luna, eprimendosi in toni polemici nei confronti della luce artificiale, "colpevole" di aver reso quella lunare di secondaria importanza.

Luna, la celeste lampada,
a cui un tempo consacrammo
passeggiate al buio, e lacrime, 
di segrete pene balsamo... E oggi in lei vediamo solo
un rimpiazzo dei lampioni

Indubbiamente, tra i numerosi danni che l'umanità ha generato sull'ambiente nei secoli, viene annoverato l'inquinamento luminoso, ancora troppo spesso sottovalutato. 
"Ogni irradiazione di luce diretta al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata, ed in particolare verso la volta celeste", come si legge nella definizione legislativa più utilizzata, provoca danni di diversa natura: ambientali, scientifici, economici e culturali. Infatti, nei paesi più inquinati, si lamenta la sparizione del cielo stellato, da sempre fonte d'ispirazione per la religione, la filosofia, la scienza e la cultura a livello generale.
Ed ecco che, di fronte a fenomeni di questo tipo, è inevitabile chiedersi fino a che punto l'umanità sia disposta a spingersi per soddisfare richieste e necessità che sembrano non avere un limite; è davvero possibile parlare di sviluppo e progresso di fronte a danni potenzialmente irreparabili?


       
   Fonti:
 

STEP #06: TESTO DI LETTERATURA NARRATIVA

Le slums di Londra, descritte da Charles Dickens

Quella dell'Inghilterra vittoriana è stata un'epoca di luci e ombre, caratterizzata da uno sviluppo tale da renderla una grande potenza mondiale, ma ugualmente segnata da un grande disagio sociale e povertà diffusa.
La rivoluzione nella rivoluzione industriale, ecco il trailer di ...
Charles Dickens, considerato tra i padri della letteratura inglese, scelse, attraverso le sue novelle ed i suoi romanzi, di denunciare le più grandi piaghe sociali del suo tempo e di descrivere il tipico ambiente, a lui molto noto, delle slums londinesi, le periferie in cui gli effetti di un processo di rapida industrializzazione si facevano maggiormente sentire.

Nel romanzo Hard Times, i quartieri sovraffollati ed insalubri della Londra di fine Ottocento vengono trasferiti dall'autore all'interno di una città immaginaria, il cui nome è stato scelto con chiari intenti polemici e sarcastici. Infatti, Coketown è, letteralmente, la "città del carbone", combustibile maggiormente utilizzato all'epoca per il suo alto potere energetico, ma allo stesso tempo altamente inquinante.

Tempi difficili - Wikipedia"Era una città fatta di mattoni rossi, o meglio di mattoni che sarebbero stati rossi se il fumo e la cenere lo avessero permesso; ma, per come stavano le cose, era una città innaturalmente rossa e nera, come il volto dipinto di un selvaggio. Era una città di macchinari e di lunghe ciminiere, dalle quali strisciavano perennemente interminabili serpenti di fumo, che non si srotolavano mai. C'era anche un canale nero e un fiume che scorreva, arrossato da tinture maleodoranti, e c'erano enormi blocchi di costruzioni piene di finestre in cui si sentiva tutto il giorno un tintinnio tremolante e in cui il pistone della macchina a vapore andava su e giù con monotonia, come la testa di un elefante colto da una pazzia malinconica. La città < Coketown , città del carbone > aveva molte grandi strade tutte uguali luna all'altra e molte piccole strade ancor più uguali l'una all'altra, abitate da persone uguali l'una all'altra, che uscivano ed entravano tutte alla stessa ora, facendo lo stesso rumore sugli stessi marciapiedi, che avevano tutte lo stesso lavoro e per le quali ogni giorno era uguale al giorno precedente e a quello futuro, e ogni anno era la copia dell'anno passata e di quello ancora di là da venire."

Quella descritta da Dickens è una realtà in cui l'incessante sviluppo e la domanda di beni si manifesta chiaramente con l'imbruttimento della realtà urbana delle periferie: le ceneri e il fumo, generati dal processo di lavorazione del carbone, hanno coperto interamente il colore dei mattoni; macchinari e ciminiere fanno da sfondo alla città, in cui tutto è ormai contaminato; anche la mente delle persone, ormai sincronizzata al ritmo incessante delle macchine, è alienata e monotona.

Oggi, sicuramente, la sensibilizzazione in merito a tematiche quali l'inquinamento e la necessità di ricorrere a forme di energia "pulita" e rinnovabile sta cominciando ad espandersi, ma ancora numerose criticità rendono la nostra vita, per certi versi, simile a quella degli abitanti di Coketown.
Cellulari, computer, televisioni, che vengono utilizzati nel quotidiano, non sono forse in grado di determinare una certa forma di alienazione, un progressivo allontanamento della realtà in favore di una dimensione "virtuale"?

 Fonti:
Libro di testo Only Connect New Directions, Zanichelli





sabato 18 aprile 2020

IPSE DIXIT: NIKOLA TESLA SULL'ENERGIA

Qual è l'essenza di cui è costituito l'universo?


"Se si vuole trovare i segreti dell'universo, bisogna pensare 
in termini di energia, frequenza e vibrazioni"

Nikola Tesla 

 Nikola Tesla - Wikipedia


Nikola Tesla è stato un inventore, fisico ed ingegnere elettrico, considerato da molti, per il contributo dato allo sviluppo di diversi settori delle scienze applicate, "l'uomo che inventò il ventesimo secolo" e il "santo patrono della moderna elettricità". Con il suo lavoro in campo tecnico-scientifico ed in quello dell'elettromagnetismo applicato, tanto da un punto di vista teorico quanto attraverso i suoi brevetti, ha posto la base del sistema elettrico a corrente alternata, la distribuzione elettrica polifase e i motori elettrici a corrente alternata, con i quali ha contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale.


 Fonti:

venerdì 17 aprile 2020

STEP #05: SPOT PUBBLICITARIO

Qualunque essa sia, credi nella tua energia! 

"Qual è la tua energia?": è questa la domanda con cui si apre questo spot pubblicitario della multinazionale italiana Enel Energia. Il messaggio che viene espresso è semplice e diretto: ognuno di noi, in qualsiasi momento di normale vita quotidiana, svolgendo le sue attività con passione e impegno, è pura energia; conoscenza, amicizia, amore: forme di energia che ci rendono vivi nel mondo e parte di esso. Se quindi l'energia è la nostra essenza, ciascuno di noi deve esserne fiero: ecco perchè, qualunque essa sia, credi nella tua energia!

 




STEP #04: LA MITOLOGIA

La mitologia e l'energia 

Le civiltà antiche, la cui conoscenza scientifica del mondo naturale era indubbiamente più scarsa di quella attuale, al fine di dare una spiegazione a tutti i principali fenomeni naturali introdussero il culto di divinità, alle quali erano associati dei particolari elementi e degli specifici fenomeni.
In particolare, i Greci, un popolo di grande fantasia e curiosità rivolta alla natura, diedero vita ad un intero gruppo di dei e dee antropomorfi la cui dimora era collocata sul monte Olimpo, situato nella parte settentrionale della Grecia.
Il fascino dei culti e della religione greca risiede nel fatto che il grande gruppo delle divinità, immortali ma così vicine agli uomini in atteggiamenti, pregi e difetti, è diventato protagonista di una serie di racconti che costituiscono la Mitologia. 

L'energia, che è essenza di tutto ciò che esiste e si verifica nel mondo naturale, può essere riconosciuta in numerose tra le diverse divinità del mondo antico.

Miti e Leggende da tutto il Mondo: Zeus
Zeus e l'attributo del fulmine
 Zeus, re e padre degli dei, dio del cielo e del tempo atmosferico, dell'ordine e della giustizia, ha come tipico attributo il fulmine(energia elettrica di tipo atmosferico), l'arma con cui punisce dei e uomini.

Apollo, dio della musica, delle arti, della conoscenza, della cura, della profezia, della bellezza maschile e del tiro con l'arco, ha come simbolo il Sole(energia solare), di cui traina il carro affinchè possa sorgere e tramontare.

Poseidone, dio del mare, dei fiumi, dei laghi, delle alluvioni, dei maremoti e dei terremoti, manifesta tutta la sua energia, potenza ed ira generando tempeste e calamità naturali.

Efesto, il fabbro degli dei, ha come principale potenza creativa il fuoco, fonte di calore ed energia, rubato da Prometeo agli dei perchè potesse essere utile anche agli uomini.

Eolo, re dei venti(l'energia eolica sfrutta l'aria per produrre energia cinetica), è protagonista di un celebre incontro con Ulisse nell'Odissea: sull'isola di Eolia, dopo che gli viene consegnata un'otre contenente tutti i venti, tranne uno affinchè possa essergli utile per tornare ad Itaca, Ulisse viene tradito dai compagni che, approfittando di un momento in cui la loro guida si addormenta, aprono l'otre, curiosi di vederne i tesori. Tornati ad Eolia dopo la tempesta generata dalla liberazione dei venti, Ulisse e i suoi compagni non vengono più aiutati da Eolo, che li ritiene invisi agli dei.





Fonti:



mercoledì 15 aprile 2020

STEP #03: IMMAGINE SIMBOLO

Energia: una risorsa nelle nostre mani

STEP #02: TRACCIARE UNA STORIA DEL TERMINE "ENERGIA"

 Il lungo viaggio dell'energia

Per affrontare un percorso di analisi del vocabolo “energia”, è opportuno analizzarne l'etimologia, ossia la storia, intesa come “lungo viaggio” compiuto attraverso i secoli a partire dalla sua origine.
La lingua, infatti, si muove e si trasforma rendendo ogni parola frutto di storie intrecciate che attraversano lo spazio ed il tempo, si spostano da un popolo all'altro, divenendone patrimonio e risorsa.
L'obiettivo è quello di ricostruire questa storia per andare sempre più a fondo nella sua scoperta.


Quasi come un qualsiasi altro essere vivente, anche "energia" deve la sua nascita a qualcuno, non una persona qualsiasi, bensì il grande filosofo greco Aristotele, che la creò attraverso l'unione della particella intensiva en ed ergon, cioè azione. 
Infatti, l'essere collocato nello spazio e nel tempo necessitava, secondo Aristotele, di qualcosa che lo rendesse "effettivo", cioè in grado di provocare effetti, cambiamenti intorno a sè; in una ricerca filosofica basata sulla ricerca delle cause e delle essenze, l'energheia aristotelica era l'essenza di ogni essere vivente.

Prima pagina della "Fisica" di Aristotele






Rimasto per molto tempo inalterato in ambito filosofico, l'utilizzo di "energia" sbarcò nel mondo scientifico nel XVII secolo, epoca in cui cominciò a delinarsi sempre più una netta separazione tra scienza e filosofia: nel 1619, infatti, l'atronomo Keplero utilizza "energia" per delineare una grandezza fisica nel suo Harmonice Mundi. 
Tuttavia, il suo utilizzo e significato era ancora molto vago: il filosofo David Hume, circa un secolo dopo, lamentava che "in metafisica non vi fossero idee più oscure ed incerte di quelle riguardanti la forza e l'energia", mentre, ancora nel 1842, l'Enciclopedia Britannica offriva solo una breve e non scientifica descrizione di "energia" come "potere, virtù o efficacia di una cosa". 
Il contributo dell'astronomia ad "energia" è stato prezioso attraverso gli studi atti a comprendere matematicamente i moti dei corpi celesti attraverso il concetto di "forza". 
Infatti, nel corso del XVII e XVIII secolo, la fisica era alla ricerca di una grandezza che misurasse l'efficacia dell'azione di una forza sui corpi, poichè in grado di generare su questi un significativo effetto, vale a dire una variazione di velocità.
 Una svolta considerevole venne determinata dal filosofo e scienziato Leibniz attraverso l'introduzione della vis viva in contrapposizione alla vis mortua, riconosciuta essenzialmente come inerzia.
La "forza viva" di cui parlava Leibniz verrà riconosciuta in seguito come energia cinetica, fisicamente equivalente al prodotto tra la massa e la velocità elevata al quadrato.


 Tuttavia, solo con la Rivoluzione Industriale ottocentesca l'utilizzo di "energia" si spinse al di là dei confini filosofico-scientifici per approdare ad un universo prettamente tecnico. Ingegneri e fisici cominciarono a dare un peso sempre più consistente allo sviluppo e all'efficacia delle macchine, come quella a vapore di James Watt, e divenne chiaro che esistessero diverse forme di "energia", da quella potenziale a quella cinetica, da quella meccanica a quella termica.
L'inglese Joule, al fine di verificare la convenienza della macchina a vapore rispetto al motore elettrico, misurò la trasformazione di energia cinetica in calore attraverso esperimenti attuati con il calorimetro, arrivando a proporre il principio di conservazione di energia, nonchè primo principio della termodinamica.
Quindi, la consapevolezza del fatto che l'energia non può essere nè creata nè distrutta ma solo trasformata, alla base di ogni fenomeno naturale, aprì la strada a nuove e sempre più innovative scoperte, prima fra tutte la teorizzazione del secondo principio della dinamica da parte di Clausius, che matematicamente dimostrò la tendenza, naturale e irreversibile, di un sistema chiuso al disordine.

Mulinello di Joule, utilizzato per i suoi esperimenti

 Complessivamente, quindi, si può osservare che, a partire dalla sua origine, il "lungo viaggio" percorso ha reso "energia" una parola dalle numerose sfumature di significato, la cui caratteristica più interessante è l'utilizzo tanto nel linguaggio semplice e colloquiale(si pensi all'espressione "essere animati di una grande energia") quanto in quello rigoroso e scientifico.
Nota nelle sue svariate forme (gravitazionale, chimica, meccanica, termica, elettrica, nucleare e molte altre), oggi l'energia è quanto di più prezioso in possesso dell'uomo per garantire sostentamento e sviluppo, crescita e progresso; in un'epoca in cui lo sfruttamento di energia "pulita" e rinnovabile si rende sempre più necessario per preservare noi stessi e il mondo che ci circonda, quesiti di natura etica riguardanti l'energia assumono una maggiore centralità nella società odierna.




https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/73/Energiaberriztagarriak.jpg
Esempi di fonti di energia rinnovabile

"Come l'ape raccoglie il succo dei fiori senza danneggiarne colore e profumo, così il saggio dimori nel mondo" si legge ne I  versi della Legge, attribuiti a Buddha e risalenti al III secolo a.C.: essendo l'energia una risorsa così essenziale per l'uomo, "reduce" da un viaggio lungo secoli, non meriterebbe di essere trattata e gestita con la stessa cura con cui il saggio deve dimorare nel mondo?




Fonti:

STEP #24: SINTESI FINALE

Uno sguardo d'insieme su "energia" Esattamente come quanto presupposto dagli obiettivi di questo corso, ossia saper creare ...