mercoledì 15 aprile 2020

STEP #02: TRACCIARE UNA STORIA DEL TERMINE "ENERGIA"

 Il lungo viaggio dell'energia

Per affrontare un percorso di analisi del vocabolo “energia”, è opportuno analizzarne l'etimologia, ossia la storia, intesa come “lungo viaggio” compiuto attraverso i secoli a partire dalla sua origine.
La lingua, infatti, si muove e si trasforma rendendo ogni parola frutto di storie intrecciate che attraversano lo spazio ed il tempo, si spostano da un popolo all'altro, divenendone patrimonio e risorsa.
L'obiettivo è quello di ricostruire questa storia per andare sempre più a fondo nella sua scoperta.


Quasi come un qualsiasi altro essere vivente, anche "energia" deve la sua nascita a qualcuno, non una persona qualsiasi, bensì il grande filosofo greco Aristotele, che la creò attraverso l'unione della particella intensiva en ed ergon, cioè azione. 
Infatti, l'essere collocato nello spazio e nel tempo necessitava, secondo Aristotele, di qualcosa che lo rendesse "effettivo", cioè in grado di provocare effetti, cambiamenti intorno a sè; in una ricerca filosofica basata sulla ricerca delle cause e delle essenze, l'energheia aristotelica era l'essenza di ogni essere vivente.

Prima pagina della "Fisica" di Aristotele






Rimasto per molto tempo inalterato in ambito filosofico, l'utilizzo di "energia" sbarcò nel mondo scientifico nel XVII secolo, epoca in cui cominciò a delinarsi sempre più una netta separazione tra scienza e filosofia: nel 1619, infatti, l'atronomo Keplero utilizza "energia" per delineare una grandezza fisica nel suo Harmonice Mundi. 
Tuttavia, il suo utilizzo e significato era ancora molto vago: il filosofo David Hume, circa un secolo dopo, lamentava che "in metafisica non vi fossero idee più oscure ed incerte di quelle riguardanti la forza e l'energia", mentre, ancora nel 1842, l'Enciclopedia Britannica offriva solo una breve e non scientifica descrizione di "energia" come "potere, virtù o efficacia di una cosa". 
Il contributo dell'astronomia ad "energia" è stato prezioso attraverso gli studi atti a comprendere matematicamente i moti dei corpi celesti attraverso il concetto di "forza". 
Infatti, nel corso del XVII e XVIII secolo, la fisica era alla ricerca di una grandezza che misurasse l'efficacia dell'azione di una forza sui corpi, poichè in grado di generare su questi un significativo effetto, vale a dire una variazione di velocità.
 Una svolta considerevole venne determinata dal filosofo e scienziato Leibniz attraverso l'introduzione della vis viva in contrapposizione alla vis mortua, riconosciuta essenzialmente come inerzia.
La "forza viva" di cui parlava Leibniz verrà riconosciuta in seguito come energia cinetica, fisicamente equivalente al prodotto tra la massa e la velocità elevata al quadrato.


 Tuttavia, solo con la Rivoluzione Industriale ottocentesca l'utilizzo di "energia" si spinse al di là dei confini filosofico-scientifici per approdare ad un universo prettamente tecnico. Ingegneri e fisici cominciarono a dare un peso sempre più consistente allo sviluppo e all'efficacia delle macchine, come quella a vapore di James Watt, e divenne chiaro che esistessero diverse forme di "energia", da quella potenziale a quella cinetica, da quella meccanica a quella termica.
L'inglese Joule, al fine di verificare la convenienza della macchina a vapore rispetto al motore elettrico, misurò la trasformazione di energia cinetica in calore attraverso esperimenti attuati con il calorimetro, arrivando a proporre il principio di conservazione di energia, nonchè primo principio della termodinamica.
Quindi, la consapevolezza del fatto che l'energia non può essere nè creata nè distrutta ma solo trasformata, alla base di ogni fenomeno naturale, aprì la strada a nuove e sempre più innovative scoperte, prima fra tutte la teorizzazione del secondo principio della dinamica da parte di Clausius, che matematicamente dimostrò la tendenza, naturale e irreversibile, di un sistema chiuso al disordine.

Mulinello di Joule, utilizzato per i suoi esperimenti

 Complessivamente, quindi, si può osservare che, a partire dalla sua origine, il "lungo viaggio" percorso ha reso "energia" una parola dalle numerose sfumature di significato, la cui caratteristica più interessante è l'utilizzo tanto nel linguaggio semplice e colloquiale(si pensi all'espressione "essere animati di una grande energia") quanto in quello rigoroso e scientifico.
Nota nelle sue svariate forme (gravitazionale, chimica, meccanica, termica, elettrica, nucleare e molte altre), oggi l'energia è quanto di più prezioso in possesso dell'uomo per garantire sostentamento e sviluppo, crescita e progresso; in un'epoca in cui lo sfruttamento di energia "pulita" e rinnovabile si rende sempre più necessario per preservare noi stessi e il mondo che ci circonda, quesiti di natura etica riguardanti l'energia assumono una maggiore centralità nella società odierna.




https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/73/Energiaberriztagarriak.jpg
Esempi di fonti di energia rinnovabile

"Come l'ape raccoglie il succo dei fiori senza danneggiarne colore e profumo, così il saggio dimori nel mondo" si legge ne I  versi della Legge, attribuiti a Buddha e risalenti al III secolo a.C.: essendo l'energia una risorsa così essenziale per l'uomo, "reduce" da un viaggio lungo secoli, non meriterebbe di essere trattata e gestita con la stessa cura con cui il saggio deve dimorare nel mondo?




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